martedì 19 aprile 2011

Videogames: Deep inside Episodio 2

Torna dopo tanto tempo la rubrica deep inside. In questo episodio
parlerò del mondo videoludico in maniera approfondita, poichè in molti non hanno idea della quantità di persone che si celano dietro ad un blu-ray, che sia quello di yakuza 4 o di metal gear solid 4 Guns of the patriots, questo episodio della rubrica vuole essere una vera e propria finestra verso l'interno di questo settore per noi molto importante.
Dietro ad un videogame lavorano fra le 200 e le 500 persone e al contrario di come in molti pensano è molto più complicato che non realizzare un film,  poichè in primis  il popolo del videoludo è molto più esigente di quello cinematografico oramai stagnante e chiuso in produzioni per il mass-market con idee che definire arrivate al capolinea è dir poco, a testimonianza di ciò è il continuo aumento di trasposizioni cinematografiche di famosissimi videogame tipo: Max payne, Prince Of Persia, Tomb Raider, tanto per citarne alcuni.  Le figure chiave nello sviluppo di un videogame, sono: Game designer ( colui che crea il concept del gioco, ne decide il  titolo,  la struttura del gameplay e spesso ne scrive la trama)
Producer: colui che da i soldi per il proggetto ( esempio: i QuanticDream sviluppano Heavy Rain ma i soldi per la realizzazione del gioco li mette Sony). Per realizzare un videogame ci vogliono tra i due e i cinque anni di sviluppo, a seconda del tipo di gioco e dalla caratura del proggetto, tanto per fare un' esempio Final Fantasy XIII ha richiesto cinque anni di sviluppo e 1000 persone. Io sinceramente non capisco quelle persone che criticano un gioco a prescindere senza sapere nulla dell'enorme mole di lavoro che c'è dietro a titoli come Uncharted, Final Fantasy XIII, Devil May Cry, le scelte di game design non sono mai facili ma è anche vero che se poi l'industry ci regala titoli del calibro di Mirror's Edge e Dead Space e noi  li lasciamo sugli scaffali è inutile lamentarsi poi di giochi tutti uguali, personalmente ritengo che l'attuale approccio ai videogame sia sbagliato in quanto nessuno si ferma a riflettere e nessuno esplora un mondo che da anni osserva solo dall'esterno, ma se ci si comporta così allora come si può arrivare a criticare un gioco se non si conosce questo complesso e vasto mondo videoludico per noi tanto importante.

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