Innanzitutto dovete sapere che non
si tratta di un sequel di Dark Souls II, né di un nuovo Souls, ma di
un’esperienza del tutto nuova e più “potente”, per usare le parole di Miyazaki.
Il gioco sarà ambientato nella città fittizia (ma dal gusto squisitamente
ottocentesco) di Yarnam, e l’esplorazione dell’ignoto sarà uno dei punti
cardine del titolo. Non sappiamo ancora molto sulla trama, ma conoscendo From
Software sarà sicuramente di ottima fattura. L’unico elemento a nostra
conoscenza, decisamente evocativo, è la presenza di un’epidemia che ha
contagiato gli abitanti della città, facendoli trasformare in mostri, ma a
quanto pare nessuno di loro se ne accorge.
La sfida, poi, elemento che ha fatto
molto parlare dei precedenti titoli di From Software, creando spesso leggende
sulla sua presunta difficoltà eccessiva, non sarà qui da meno: Miyazaki ci dice
che “ogni nemico potrà essere mortale e ogni battaglia potrà essere l’ultima”.
I nemici e le ambientazioni (che avranno un ruolo fondamentale nell’economia
del titolo) si comporteranno inoltre in maniera imprevedibile, rendendo il
tutto più arduo. Contro questi potenti nemici non saremo però disarmati, da
quanto sappiamo adesso, il protagonista potrà brandire un fucile con una mano e
una sorta di falce dalle numerose trasformazioni con l’altra. La presenza di
armi da fuoco modificherà certamente l’economia del titolo, rispetto alla serie
Souls. Miyazaki ha infatti detto che “il combattimento ravvicinato
rappresenterà il fulcro del gioco, ma avremo molti altri assi nella manica…”.
Inoltre, l’arma da mischia potrà assumere diverse forme, adatte a diversi stili
di gioco, caratteristica non meno originale per un JRPG.
Altro elemento interessante sembra
essere il necessario equilibrio tra prudenza e aggressività. Se ci si butta a
capofitto in uno scontro si rischia di andare incontro ad una brutta fine, ma
vista la necessità di eliminare i nemici il più velocemente possibile, anche
esitare troppo potrebbe non essere una buona idea.
Altro elemento molto particolare (e
che, ma questa è una mia personale speculazione, potrebbe essere integrato con
una meccanica multiplayer simile a quella vista nei Souls) di Bloodborne sarà
la presenza, per le strade della città, di altri cacciatori, spesso in
difficoltà, che potremo scegliere di aiutare in cambio di ricompense più avanti
nel gioco.
Che dire gente, a parer mio queste
sembrano premesse più che ottime, e il gioco potrebbe rivelarsi qualcosa di non
soltanto realizzato in maniera eccelsa, ma anche di fortemente innovativo
nell’ambitodei giochi di ruolo alla giapponese. Come del resto lo è stato a suo
tempo Demon’s Souls, dall’estetica totalmente occidentale, ma con un’anima (e
il gioco di parole viene qui spontaneo) nipponica, che raccchiude elementi
ludici e narrativi unici ed originali. La stessa difficoltà che ha quasi
demonizzato (e anche qui il gioco di parole è involontario) Demon’s Souls e i
due Dark Souls agli occhi di molti giocatori troppo fiaccati da generazioni di
titoli sempre più semplici, ha riacceso la fiamma della sfida in altrettanti
gamers, e speriamo che, allo stesso modo, Bloodborne possa “risvegliare” in noi
qualcosa di nuovo.
-Pezzo A Cura Di Locke-
Yuhu, Bloodborn spakka!!!!! Eppoi daje Locke, scrivi popo da Dio, porkazzozza, ma che sei laureato in italiano? XD
RispondiEliminaMo vojo pure dei nuovi articoli de Gen però eh! Cotninutae cosi tt aquanti!
Tranquillo, lo vedrai presto. :)
RispondiEliminabllodborne=unica esclusiva decente sony
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