mercoledì 9 marzo 2011

Recensione: Clive barker's Jericho..

Il mondo come noi lo conosciamo è il frutto di una colossale guerra, la nostra civiltà è sotto l'assalto costante  di forze che un tempo avremmo chiamato: poteri infernali, in verità queste forze sono ben più antiche della Cristianità stessa, più antiche di qualsiasi  religione abbia mai sfiorato le anime della nostra specie, queste forze sono il male incarnato e lavorano alla distruzione delle nostre più alte aspirazioni, la fede nell'amore e nella luce sin dall'alba dei tempi, ma noi non abbiamo il coraggio di dare un nome a questo male, farlo significherebbe ammetterne la presenza nel nostro mondo, riconoscere che i suoi servi camminano lungo le nostre strade e che i suoi luogotenenti, depravati, corrotti, affamati della nostra carne e della nostra distruzione, si nascondono negli anfratti dimenticati del nostro pianeta, attendendo il giorno della rivincita contro l'umanità. Un solo potere si frappone tra noi e la fine di tutto, maghi guerrieri che hanno dedicato le loro vite alla nostra protezione, la maggior parte di noi non conoscerà mai i loro nomi, ne i luoghi dove combattono le loro battaglie segrete e non piangerà la loro morte. Ma loro sono sempre con noi armati, vigili, e pronti a morire per garantirci un'altro domani, Jericho, li chiamano Jericho, sanno anche troppo bene di cosa è capace il nemico, sanno che prima di ucciderci ci torturerà fino alla follia e poi ci divorerà vivi, e faranno tutto ciò che è in  loro potere per proteggerci da tali atrocità, se domani il mondo esisterà ancora ora sapete perchè, Jericho....
Questa è solo l'intro del primo titolo next-generation sviluppato dai  ragazzi spagnoli di Mercury Steam (gli stessi del recente Castlevania Lords of shadow) responsabili nell'ormai lontano 2007 dello sviluppo di questo Fps (acronimo inglese di sparatutto in prima persona) con atmosfere da survival horror, davvero folle e visionario la cui sceneggiatura fu curata da un maestro dell' horror americano, Clive Barker.

Grafica: il titolo Mercurysteam si presenta con un comparto tecnico che si attesta su livelli davvero alti, forte di una modellazione poligonale di personaggi e location realizzati con cura certosina e di una molto ben  riuscita miscela di giochi di luce ed ombre in grado di donare un qualcosa in più ad un'atmosfera di per se molto cupa e disturbante, ottimo anche il design dei mostri, molti vari e ben modellati.

Sonoro e Doppiaggio: la colonna sonora si presenta molto ispirata e capace di dare il giusto pathos all'azione su schermo anche se ciò viene in parte affossato dal doppiaggio in italiano, piuttosto anonimo con voci poco convincenti e mal recitate, risultando spesso totalmente esterne alle situazioni proposte dal gioco.

Gameplay: il gameplay vi offre la possibilità, grazie ad un espediente narrativo di cambiare in tempo reale il personaggio che si controlla, in quanto i membri del vostro team sono ben sette ognuno con magie ed armi differenti, questo tipo di impostazione non solo risulta innovativa considerando che si tratta di uno sparatutto in prima persona, ma permette al player un'approccio molto tattico agli scontri in quanto per sopravvivere sarà fondamentale imparare a sfruttare al meglio le differenti abilità (12 in totale) dei sette protagonisti. L'intelligenza artificiale alleata si dimostra sempre reattiva ai vostri comandi e in grado di sfoggiare routine di attacco e difesa davvero ottime che varieranno in base alle tipologie di nemici affrontati ed agli ambienti in cui ci trova, ad esempio se il nemico attacca e voi siete quasi verso l'uscita di un tunnel, si comporteranno in un certo modo se lo scontro avverrà in campo aperto si comporteranno in un'altro, insomma l'incedere dell'avventura non verrà penalizzata dai vostri membri del team ma da un livello di difficoltà piuttosto settato verso l'alto.

Commento Finale: Clive Barker's Jericho nonostante sia il primo lavoro fatto dai ragazzi spagnoli di Mercurysteam su consolle next-generation, va detto che presenta idee molto orginali e ben implementate, un'ottima trama ben scritta e piuttosto intricata, la penna di Clive Barker c'è e si vede, una  bellissima atmosfera davvero cupa e disturbante, rovinata in parte da un doppiaggio in italiano davvero mal realizzato (impostando però la lingua inglese sulla Play3 sarà possibile giocare col doppiaggio inglese e sottotitolato in inglese settando l'opzione dal menu del gioco). Finalmente un FPS originale e visionario.
Voto finale 8.5

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