giovedì 29 novembre 2012

Deep Inside: Hitman Absolution

Ritorna la rubrica deep inside per parlarvi del ritorno della serie Hitman abbandonando completamente l'aspetto ludico, (ampiamente affrontato in sede di recensione).





Hitman Absolution colpisce non solo per l'aspetto tecnico, ma anche e sopratutto per il montaggio  dell'azione nel corso delle cutscene. La nuova vena introspettiva data al comparto narrativo dona a questa storica saga nuovo lustro, complice anche l'indiscusso carisma dell'agente 47. Torna dunque lo stealth ed il concetto di infiltrazione tanto caro ai fan storici della serie, ma anche un gameplay dalle meccaniche ulteriormente impreziosite da soluzioni di game design semplici quanto geniali. Passeggiare per gli oscuri  e tentacolari vicoli di Chicago, sotto la pioggia battente e travestiti da poliziotti, saprà regalare non poche soddisfazioni a chi di questa saga ha sempre amato la possibilità di travestirsi rubando gli abiti delle vittime. Un killer freddo e senza scrupoli, ecco chi è 47, nato in una "prigione" che non ha sbarre, non ha mura ne odore. Un clone perfetto, ma che nonostante la sua "natura" si svela in questo capitolo più umano di quanto ce lo ricordavamo. Una menzione d'onore, va di sicuro  alla colonna sonora, in grado di trasportare il giocatore in un mondo cupo e distopico ma allo stesso tempo, paurosamente simile al nostro. Un mondo che il team di sviluppo ha saputo tratteggiare con cura, riuscendo a far sentire l'utente come se fosse davvero in quei luoghi. Il carisma dei personaggi  coinvolti è senza pari, e riesce a mantenersi su standard altissimi per tutta la durata dell'esperienza di gioco. Una saga nata circa 8-9 anni fa, ritorna in grande spolvero, fedelissima alle sue origini ma contemporanea allo stesso tempo, Io Interactive (il team di sviluppo) ce l'ha fatta  47 è tornato!

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