lunedì 14 febbraio 2011

Recensione: Resonance of fate

Gli sviluppatori di Tri-ace da sempre ci hanno abituati a titoli con idee interessanti sulla carta, ma realizzate in maniera banale, per fortuna però questo  nuovo rpg sembra essere molto distante dalla matrice delle loro precedenti produzioni, si potrebbe tranquillamente dire che l'unico errore commesso è quello di aver lanciato Resonance of fate, una settimana dopo un blockbuster atteso da molti fan delle produzioni d'oltre oceano ovvero quel titanico Final fantasy XIII che ha spaccato letteralmente  in due il popolo del videoludo. Questo jrpg si presenta piuttosto atipico rispetto a qualsiasi altra produzione nipponica, in quanto sono presenti  elementi di gameplay a metà fra tradizione e innovazione, so che questo termine potrebbe spaventare molti fan ma credetemi se vi dico, che potete stare tranquilli perchè non si è mai visto nulla di simile a quanto propone questa nuova produzione del team.

Storia: La sceneggiatura invastita  si presenta nel complesso originale e ben narrata
e nonostante parta lentamente, va in un crescendo di ritmo che trascina il giocatore in un mondo distopico devastato dall'inquinamento, dove per la razza umana non vi è più posto e gli ultimi sopravvissuti rimasti son costretti a vivere dentro una gigantesca torre creata  per purificare l'aria chiamata Basel.
Proprio quest'ultima fa da cornice all'avventura dei tre protagonisti: Vashyron, l'affascinante Leanne e Zephyr, tre mercenari uniti dal destino.

Grafica: la grafica del gioco si presenta davvero ben fatta con modelli poligonali di personaggi e location davvero ben modellati, seppur non ricchissimi di dettagli. I colori stinti di un mondo decadente e marcatamente steampunk donano al titolo un taglio molto personale, in grado di imprimersi con forza nella mente del videoplayer. Ottimo il comparto texture e l'effettistica con esplosioni davvero convincenti e ben realizzate, dispiace notare una certa legnosità delle animazioni non sempre fluide e ben collegate.

Gameplay: Il combat system  a turni è  fondato su scontri con armi da fuoco, al posto di spade e magie, le evoluzioni aeree, gli attacchi in gruppo e la divisione fra danni superficiali e diretti donano ad ogni combattimento una forte componente tattica, di fondamentale importanza per  procedere nell'avventura è la customizzazione delle bocche da fuoco. L'esplorazione delle location avviene tramite una mappa a visuale dall'alto formata da celle sbloccabili grazie a quelle che si ottengono alla fine di ogni combattimento.  Discorso a parte merita la barra eroe di cui inizialmente disporrete solo tre segmenti, quando subirete danni diretti perderete un frammento e quando non ne avrete più  nessuno, i membri del team andranno in una sorta di bersek dove perderanno precisione nella mira e subiranno più danni del normale, si rischierà un  frustrante game over a meno che non decidiate pagando una certa somma di denaro di ricominciare lo scontro dall'inizio, e anche se nelle prime ore di gioco il prezzo è basso con l'incedere della storia aumenterà, costringendo il player a pianificare meglio il modo di apporocciarsi agli scontri sempre molto impegnativi.

Longevità: Il titolo per essere finito richiede oltre 70 ore di gioco, va altresi detto che il livello di difficoltà è davvero alto e quindi non molto adatto ai neofiti dei Gdr made in Japan.

Sonoro e doppiaggio: Bellissima la colonna sonora molto orginale ed ispirata, ottimo il doppiaggio in inglese e la localizzazione dei sottotitoli in italiano.

Commento finale:
I ragazzi di Tri- ace questa volta hanno fatto centro proponendo un titolo originale, longevo ed impegnativo, capace di rivaleggiare come qualità offerta e complessità strutturale anche contro un mostro sacro come final fantasy. Resonance of fate dimostra che i Jrpg non sono ancora tramontati e che se in mani capaci ed ispirate possono ancora donare molto al mondo  videoludico, un must buy per tutti  i  fan delle produzioni del sol levante e non.
Voto finale 8,4

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