giovedì 17 marzo 2011

First person shooter: deep insiede

Il genere degli sparatutto è arrivato oramai ad un punto di saturazione tale che non penso siano più in grado di proporre qualcosa di davvero innovativo. La saga di Call of Duty  continua a prendere premi immeritati e oscura inevitabilmente titoli che a mio avviso meriterebbero più visibilità, ma purtroppo lo scetticismo per ciò che non si conosce è tale al punto da far vertere le scelte dei player esclusivamente su brand famosi, tuttavia ritengo che ciò sia profondamente sbagliato perchè ad esempio ci sono altri  titoli di generi diversi che sono centomila volte meglio di Call of duty, poi non capisco come facciano quelli della stampa specializzata a dire che la grafica di Call of duty sia ottima quando, tanto per fare un esempio Killzone 3 gli sta graficamente 100 spanne sopra, ma questi come si suol dire sono dettagli, perchè tanto oramai sono in pochi quelli che giocano la modalità storia di un titolo. L'unica speranza è che i videoplayer tornino a dare importanza alla vera esperienza di gioco, quella offerta dalla modalità single player, capace di immergerci in mondi  con una storia tutta loro e in grado di emozionarci tramite personaggi che rimarrano per sempre impressi nei nostri cuori, perchè è questo quello che facevano giochi come Final Fantasy 7-8-10. Non dimentichiamo le emozioni che sono in grado di darci, perchè farlo significherebbe tradire la natura stessa del videogioco.

Nessun commento:

Posta un commento