Videogame-Review
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La recensione di El Shaddai ascension of the metatron
Fra sequel, prequel, spin off e reboot per fortuna ogni tanto capita che qualche sviluppatore decida di creare qualcosa di completamente nuovo, basti pensare per esempio a giochi come folklore o il particolare majin and the forsaken kingdom due giochi che, per quanto particolari fossero hanno portato purtroppo alla chiusura del team responsabile. Come a raccogliere spiritualmente “l’eredità” lasciata dal team Game Republic, ecco che La UTV Ignition lancia nel mercato il particolarissimo El Shaddai ascension of the metatron.
La trama di El Shaddai pesca a piene mani dall’antichissimo libro di Enoch che, per chi non lo sapesse è il più antico testo apocrifo di origine giudaica, la cui redazione definitiva risale al I secolo a.C. Per evitare spoiler di sorta non sveleremo altro sulla trama andando ad analizzare gli altri aspetti di questa particolarissima nuova Ip. La prima cosa che colpisce ed ipnotizza letteralmente il player è lo stile grafico scelto dagli sviluppatori assolutamente fuori parametro per scelte cromatiche e di design; di fatto i primi minuti di gioco sono a dir poco spiazzanti e lasciano assolutamente interdetti per il pregiato lavoro svolto dai grafici di UTV, che sono stati capaci di realizzare uno stile visivo finora mai visto in un nessun altro gioco. Il gameplay è diviso in due parti, la prima costruita sugli stilemi del genere action, mentre la seconda su quelli tipici del platform; queste due parti in apparenza ben distinte fra loro, riescono invece a risultare un tutt’uno, grazie ad un’alternanza intelligente che porta alla creazione di un flusso capace di trasportare il giocatore-spettatore in un mondo onirico, dove si scontrano, per l’ennesima volta nel corso del tempo, le forze del bene e quelle del male. Il sistema di combattimento risulta molto intuitivo e presenta anche una discreta dose di tattica; invece che affidarsi al solito button mashing per vincere gli scontri, in questo caso è d’obbligo mettere in moto il cervello se si vuole avere ragione dei nemici, mossi fra l’altro da un’ottima IA nonostante non sfoggino routine esageratamente complesse, ma comunque in grado di mettere in difficoltà i giocatori meno navigati. Le sessioni platform dal canto loro risultano molto ben orchestrate, occhio però a non farsi distrarre dalla bellezza del mondo intorno a voi, o rischierete di cadere nel vuoto dovendo così ricominciare da capo la sessione di salti, cosa a mio modo di vedere frustrante. Il design dei livelli si rivela particolarmente ispirato e in grado di tratteggiare un mondo affascinante ed ipnotico fatto di colori accesi, chiaro scuri ed acquarelli che si susseguono senza soluzione di continuità per tutto il corso del gioco. Altra particolarità di questa nuova produzione UTV, è la totale assenza di interfaccia a schermo, in quanto la barra della vita è stata sostituita nientemeno che dall’armatura di Enoch che ad ogni colpo ricevuto perderà pezzi, e quando sarà completamente distrutta potrete pure considerarvi morti a meno che non premiate alla velocità della luce una sequenza di quattro tasti, che vi permetterà di recuperare una buona parte di energia, evitando così un frustrante game over. Una menzione d’onore la merita senz’altro la colonna sonora composta da pezzi evocativi ed onirici in grado di dare all’azione su schermo il giusto pathos e ciò unito al particolare stile grafico, contribuisce a rendere unica, l’esperienza ludica offerta da El shaddai. Tuttavia nonostante gli indubbi punti di forza, il gioco non è esente da difetti a incominciare dalle fasi action che sulla lunga distanza risultano ripetitive andando a perdere di mordente nell’incedere dell’avventura. Purtroppo altra nota dolente è da ricercarsi nella sceneggiatura che approfondisce poco i personaggi ed il loro background, e come se non bastasse non spiega del tutto alcuni passaggi, costringendo così il giocatore ad una approfondita documentazione sull’opera da cui la trama trae la sua ispirazione. In definitiva El Shaddai Ascension of the Metatron si presenta come un action-adventure solido, che pur poggiandosi su meccaniche piuttosto rodate non manca di proporre spunti interessanti, sia per la soluzione estetica adottata dagli sviluppatori e sia per la trama, che rende di fatto il titolo una sorta di antichissima trasposizione videoludica dell’opera da cui trae ispirazione. UTV ignition centra il bersaglio proponendo un’esperienza ludica di rara bellezza e che difficilmente rientra nel termine videogioco visto che forse il termine più adatto a descriverlo è quello di quadro in movimento; El shaddai ascension of the metatron è senza mezzi termini un must have imprescindibile per tutti gli appassionati di videogame e per chi fosse stufo dei soliti action game tutti uguali nell’estetica quanto nei contenuti.
Voto Finale
9/10
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